80 anni sulle mie montagne. Apologia di un’attività inutile
Lunedì 30 maggio alle ore 21, presso la sede del CAI Cuneo, Mauro Manfredi presenta la propria autobiografia alpinistica
Lunedì 30 maggio alle ore 21, presso la sede del CAI Cuneo, Mauro Manfredi presenta la propria autobiografia alpinistica, edita da Fusta Editore, 80 anni sulle mie montagne. Apologia di un’attività inutile (168 pagine, 15,90 euro).
Una lunga cavalcata per cime e valli che coinvolge tutti i protagonisti dell’alpinismo cuneese dagli anni Cinquanta all’inizio degli anni Duemila.
Introduce Nanni Villani, direttore di Alpidoc, che, con l’accompagnamento musicale di Andrea Manfredi, leggerà anche alcuni brani tratti dal volume.
Seguirà un rinfresco offerto a tutti i partecipanti.
Che cosa si deve pensare di un alpinista – un alpinista serio, di quelli che vanno in cordata su e giù per le montagne – che si mette in testa un casco, per la prima volta, quando ha superato da un pezzo gli ottant’anni? Che dev’essere un personaggio a cui mancano un bel po’ di venerdì. Oppure che si tratta di un uomo dalla vita speciale, e nelle vite speciali tutto è possibile.
Quando nel 2015 Mauro Manfredi – classe 1931– sperimenta l’utilizzo di un copricapo alpinistico per la salita al Pic d’Asti, ha alle spalle un’onorata carriera che nelle pagine di questo libro viene ripercorsa nei suoi momenti più importanti.
Primo tempo, intervallo, secondo tempo. Come in una partita di calcio.
Se nella prima fase l’attività dominante è l’alpinismo e come scenario a prevalere sono le Alpi Marittime, nella ripresa emergono lo scialpinismo e le alte quote: fortissima l’attrazione esercitata dalle cime del Monte Rosa.
Una costante è la presenza al suo fianco di un compagno fidato. Nel libro sono decine i personaggi che vengono via via citati, a formare un elenco tanto lungo quanto grande è il valore che l’autore attribuisce ai rapporti di amicizia e di complicità che lo hanno legato ai “soci” con cui ha condiviso fatiche, emozioni, rischi, situazioni impreviste e successi.
Il tutto vissuto secondo lo spirito “romantico” dell’alpinismo classico, intriso però di understatement tipicamente cuneese. Confrontarsi con i propri limiti in quel regno della libertà che è la montagna significa obbedire a un imperativo interiore. L’importante è non esagerare…
«A guidarmi è stato un demone interno o, se preferite, uno stato di necessità. La montagna mi ha stregato. Quando in momenti diversi ho tentato di sottrarmi alla sua magia, mi ha richiamato all’ordine in modo perentorio. Il fatto è che non posso fare a meno di quel mondo alpino duro, essenziale, affascinante, dove meglio mi riesce di sintonizzarmi con la meraviglia e il mistero. Non posso decifrarli, posso soltanto abbandonarmi alla forza trascinante della loro seduzione.»
L’autore
Mauro Manfredi è nato a Cuneo nel 1931.
Dopo aver esercitato la professione di medico dentista, ha continuato a coltivare la passione per l’alpinismo e la scrittura. Prima di 80 anni sulle mie montagne, ha dato alle stampe Norvegia mon amour (2019), Avanti le baiadere!(2018), Montagna senza tempo (2017), Miscredente in buona fede (2016), Gli inconsapevoli (2014), Il cerchio bianco(2011), Balilla imperfetto (2009), Chi fuor li maggior tui? Storie di ordinaria famiglia (2008).
È stato presidente della Sezione di Cuneo del Club Alpino Italiano e coordinatore dell’associazione Le Alpi del Sole che riunisce le sezioni CAI della provincia di Cuneo più quelle di Cavour e Savona.