Fritz Mader portato alla ribalta della rivista nazionale del CAI. Ma non si tratta di uno scoop…
Del "tedesco di Lipsia", studioso ed esploratore di Alpi Liguri e Marittime, Alpidoc si era occupata più di vent'anni fa, in due articoli che riproponiamo
Sul numero di agosto di Montagne 360, a pagina 44, Marziano Di Maio ha firmato l’articolo Il tedesco di Lipsia. Sottotitolo “Un tardivo omaggio a un pioniere dell’alpinismo e della speleologia, Fritz Mader, esploratore delle Liguri e Marittime e uomo di scienza.”
Franco Dardanello, ex coordinatore delle Alpi del Sole e past president della Sezione CAI di Cuneo, ha scritto una lettera al direttore della rivista nazionale del CAI, Luca Calzolari, per far presente che, più di vent’anni fa, in ben due occasioni su Alpidoc la figura di Fritz Mader era già stata messa in luce. Per altro riportando alcune informazioni che non coincidono con quelle riferite da Di Maio.
Gentile direttore,
[…] Mi ha […] molto colpito l’articolo di Marziano Di Maio dedicato a Fritz Mader. Gli alpinisti e gli escursionisti che frequentano le Alpi Marittime e Liguri gli saranno senz’altro grati per il “tardivo omaggio” che viene tributato a questo misconosciuto pioniere sulla nostra rivista nazionale.
Un umile e modesto personaggio la cui tragica sorte è ancora connotata da alcune ombre. In verità, a livello locale, tramite la rivista Alpidoc abbiamo cercato di fare luce sulla sua “scomparsa dalla scena” a causa del primo conflitto mondiale.
Sul numero 31 del settembre 1999 Marco Bellone in un articolo intitolato appunto Fritz Mader: chi era costui? ne descrisse l’attività scientifica ed esplorativa e raccolse la completa bibliografia dei suoi scritti che si interruppero improvvisamente nel 1915.
Con lo scoppio della guerra, Bellone dovette gettare la spugna poiché le sue fonti non gli permisero di fare luce sulle sorti di Mader.
Nel dicembre 2000 sul numero 36 di Alpidoc pubblicammo un articolo di Marco Fraschia dedicato alla comunità valdese di Tenda agli inizi del XX secolo.
Nell’articolo l’autore rispose agli interrogativi lasciati aperti dall’articolo precedente. Attingendo a uno scritto della sorella Frida Mader Maurin, Fraschia ci informava che il fratello Fritz non si sposò mai. Allo scoppio della guerra venne additato come spia, ma fortunatamente si era già rifugiato in Germania. Venne riformato (!) e impiegato presso la censura. A causa delle cattiva condizioni alimentari e di lavoro, si ammalò di tubercolosi e morì tra le braccia della sorella Kathe “presumibilmente” nel 1920 o all’inizio del 1921, all’età di 49 anni.
Con Clarence Bicknell, un altro amante delle nostre montagne che non ha avuto riconoscimenti in patria!
A proposito di Bicknell… Sul sito clarencebicknell.com, è possibile trovare un articolo dedicato alla corrispondenza tra Bicknell e Mader; mentre in un altro, datato 10 febbraio 2022 e intitolato Fritz Mader, Pioneer of Natural History, veniamo a sapere che Graham Avery, vicepresidente della Clarence Bicknell Association, sta scrivendo la biografia di Mader. Che magari ci riserverà qualche vero “scoop”…
In attesa di poterla leggere, ci sembra opportuno riproporre qui gli articoli di Marco Bellone, e Marco Fraschia. Uno stimolo per appassionarsi a una figura di indubbio fascino intellettuale; un modo per valorizzare il lavoro dei nostri due autori e, perché no, anche per dare visibilità ad Alpidoc, una testata che pochi lettori, al di là del circuito dell’associazione Le Alpi del Sole conoscono e che grazie al web può trovare un pubblico più ampio.
Marco Bellone, Fritz Mader: chi era costui? Un misterioso tedesco innamorato delle Alpi Marittime, in Alpidoc 31/1999
Marco Fraschia, Quando a Tenda c’erano i Valdesi. La storia di una piccola comunità tra fine Ottocento primi del Novecento, in Alpidoc 36/2000
In apertura: Fritz Mader (Archivio clarencebicknell.com).