Dove può o non può andare un escursionista dal prossimo 4 maggio?
Il CAI chiede indicazioni chiare al presidente del Consiglio
Come da giorni auspicato, venerdì 30 aprile il presidente generale del Club Alpino Italiano, Vincenzo Torti, ha inviato una lettera (qui il comunicato stampa) al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, per chiedere dei chiarimenti urgenti ai fini di una corretta applicazione del DPCM presentato il 26 aprile scorso e che darà inizio tra pochi giorni alla cosiddetta Fase 2.
Questo perché, tra i frequentatori della montagna, il Decreto, privo di indicazioni chiare e specifiche riguardo al raggio di spostamento consentito a chi, da lunedì 4 maggio, voglia praticare attività sportiva o motoria, ha dato adito alle più svariate interpretazioni:
- nei limiti dei confini regionali, e fatte salve le regole di distanziamento sociale, è possibile andare dove si vuole, purché – a piedi o in bicicletta – si parta a piedi;
- entro il territorio della regione ove si risiede è possibile andare dove si vuole, anche in auto;
- a piedi o in bicicletta, non si esce dal territorio comunale di residenza;
- entro il territorio del proprio comune si può fare attività motoria e/o sportiva, ma senza allontanarsi troppo (dunque niente sgambate su piste sterrate…).
Un’unica cosa finora sembra certa: chi vive in montagna può andare in montagna!
Dunque ecco i quesiti chiave:
Preso atto che “non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto”, ma è consentito svolgere individualmente “attività sportiva o attività motoria” con l’unica prescrizione di una differenziata distanza di sicurezza interpersonale, si chiede se alpinismo ed escursionismo siano da considerare attività ludico/ricreative o sportivo/motorie e, in questo secondo caso, se i connessi trasferimenti in ambito regionale possano ritenersi, a tal fine, consentiti.
Si chiede se, sempre per i soli spostamenti consentiti, ciò possa avvenire nell’ambito dell’intero territorio regionale, così superandosi il limite comunale rimosso; in tale caso, si chiede, altresì, se il generico accesso a parchi, ville e giardini, fermi distanziamenti e divieti di assembramento, sia riferibile all’intero territorio regionale o se sussistano limiti più contenuti dei quali, però, non vi è indicazione nel DPCM.
Attendiamo fiduciosi la risposta.