La sosta della libellula
Dopo gli sciami avvistati un po' ovunque in pianura lo scorso mese di agosto, ecco un esemplare filmato a 2000 metri in Valle Stura
Mai così numerose, nel mese di agosto le libellule hanno sciamato un po’ ovunque, nella pianura piemontese come nell’entroterra ligure, sorprendendo non poco chi le ha avvistate.
Di mezzo ci sono i cambiamenti climatici, dicono gli esperti. Si sposterebbero in cerca di acqua e cibo. Soprattutto zanzare…
Dal momento che è pressoché impossibile fotografarli in volo, questi ipercinetici (e, per il profano, pure più pelosi del previsto) insetti, il tentativo di documentare “l’invasione” è miseramente fallito.
E così, quando oltre quota 2000 metri un esemplare, sicuramente di ben altra specie rispetto a quelle avvistate a Torino e dintorni, si è fermato (per deporre le uova?) sulle sponde di uno dei laghetti (o meglio, di quel che ne rimane) del Colle della Lombarda, in Valle Stura, l’impulso di osservarlo da vicino e di filmarlo è stato irresistibile.
Per cercare di identificarlo abbiamo fatto ricorso al volume di Matteo Elio Siesa
Le libellule delle Alpi, edito da Blu Edizioni.
Potrebbe, ma si sottolinea potrebbe – trattarsi di Ophiogomphus cecilia.
Si attendono conferme o smentite…
Aggiornamento del 12 novembre 2019
Buongiorno, complimenti per i vostri interessantissimi articoli sulle Alpi.Sono l’autore del volume “Le libellule delle Alpi” edito da Blu Edizioni.
In riferimento al vostro articolo “La sosta della libellula”, la libellula fotografata è una Aeshna cyanea non un Ophiogomphus cecilia. Si tratta di una femmina che sta effettivamente deponendo le uova.Vi chiedo cortesemente, se possibile, di sostituire il nome della specie che è l’unica imprecisione del vostro bell’articolo.Vi ringrazio molto e vi faccio i miei migliori auguri per il vostro splendido lavoro.CordialmenteMatteo E. Siesa