EDITORIALE
Il futuro dipende dai nostri sogni
Nanni Villani
LE ALPI DEL SOLE
Come sta l’associazione? La parola
ai coordinatori
a cura della Redazione
PERSONAGGI # 1
Montagna, passione e professione
Intervista ad Alberto Valmaggia
Nanni Villani
COMPLEANNI
Non si finisce mai di crescere
I 40 anni del Parco Marguareis
Irene Borgna
RITRATTI
Cent’anni di gratitudine, mister Bicknell
Bruno Gallino
ESCURSIONISMO 2.0
Un padre, un figlio e un blog
Passato, presente e futuro di Cuneotrekking
Enrica Raviola
PERSONAGGI # 2
Storia di un pioniere
Cecco Dematteis
Da Torino alla Valle Varaita, una scelta tra utopia e realtà
Nanni Villani
CONTROCORRENTE
Lontano da che?
Avere trent’anni e vivere
a Viola Castello
Sandro Bozzolo
FOTOGRAFIA
La cassetta delle meraviglie
La montagna cuneese degli anni Venti del Novecento negli scatti di Pietro Durando
Nanni Villani
SOCCORSO ALPINO
Gioco di squadra
Cinque volontari del Cuneese raccontano gioie
e dolori dei loro 50 anni di servizio
Nanni Villani
GUIDE ALPINE
I pastori del Monviso
Sergio Beccio
Con questo numero Alpidoc tocca quota cento. Un traguardo che di questi tempi va di pari passo con il raggiungimento della soglia pensionistica. Nel caso della rivista, gli anni di servizio non sono neppure trenta, dunque non se ne parla. Anche perché non c’è stanchezza, e la voglia di raccontare storie sulle montagne tra il Monviso e il mare è quella di sempre.
In questo numero tra gli altri intervengono un montanaro per scelta, un giovane artista sordo ai richiami della città, un assessore regionale che forse si trova più a suo agio sui sentieri che a tagliare nastri, un quintetto di samaritani della montagna a fine carriera, un informatico che con l’aiuto del padre prova a coniugare competenze professionali e passione per il camminare, i coordinatori che via via si sono succeduti alla guida delle Alpi del Sole… Un campionario quanto mai vario ed eterogeneo.
L’immagine del mondo della montagna che scaturisce da interventi e interviste sembrerebbe avere più ombre che luci.
Nel Club Alpino, che pure in base al numero di iscritti parrebbe godere di ottima salute, non mancano i mal di pancia. Siamo sempre più vecchi, siamo sempre più condizionati dalla burocrazia e dal tecnicismo – vedi i criteri di selezione degli istruttori e di conduzione dei corsi – e a patirne le conseguenze è l’identità stessa di un sodalizio che dovrebbe diffondere in primis la passione per l’andare in montagna.
È una spirale che ha interessato anche il Soccorso Alpino. Che oggi offre sicuramente un servizio di alto livello tecnico, ma deve fare i conti con un malessere vago quanto diffuso tra i volontari, sempre più abituati a vedersi impiegati in attività, come la ricerca di fungaioli spersi nei boschi, scarsamente motivanti. Per i soccorsi “veri” la prassi ormai vuole che intervenga l’elicottero.
L’entusiasmo di quanti hanno vissuto in prima persona la nascita e la crescita del Sistema Parchi del Piemonte ha lasciato il posto alla dura consapevolezza che oggi le aree protette si trovano a dover fronteggiare non solo la riduzione delle risorse, ma anche un sistema organizzativo che tende a mortificare l’iniziativa del singolo.
Anche Cecco Dematteis era pieno di entusiasmo quando venticinquenne abbandonò Torino per trasferirsi in Valle Varaita. Ora che ha passato i sessanta non ha rimpianti, ma deve ammettere che le cose non sono andate come sperava e che il declino delle comunità di montagna non è acqua passata.
Tutto va male? Naturalmente non è così. E in questo numero della rivista sono per fortuna voci giovani, come quelle di Sandro Bozzolo e di Valerio Dutto, a ricordarcelo. Diciamo che viviamo tempi difficili, in cui la disillusione e il pessimismo spesso prendono il sopravvento. Ma la partita sul futuro è aperta. «Nessuno sa come andrà a finire» scrive sul Corriere della Sera il poeta e “paesologo” Franco Arminio. «Dipende da ognuno di noi. Dipende dalle verità che proteggeremo, dai sogni che proveremo a realizzare. È ora che ognuno stenda il suo sogno sulla tavola del mondo, i sogni non prendono spazio, ma lo danno.»
Nanni Villani
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Non si finisce mai di crescere. I 40 anni del Parco Marguareis (nella foto: passaggio di nebbie nell’abetaia sopra la Certosa (foto Nanni Villani).