Alpidoc 107

Sommario

L’ASSOCIAZIONE
Seminare e pazientare: il programma e gli obiettivi di Gabriele Gallo,
nuovo coordinatore delle Alpi del Sole

EDITORIALE
Quando l’anima può più del marketing:
il caso Valle Maira
Nanni Villani

CRONACA ALPINISTICA
a cura di Fulvio Scotto
Gianni Pastine e la passione per la storia dell’alpinismo
Prime salite & C.
Richiodature

ALPINISMO
Un sogno lungo dieci anni
Danilo Collino

INTERVISTA
Stefania Lovera, la leonessa della Valle Stura
a cura di Enrica Raviola

TREKKING
La Via del Maira dalle Sorgenti al Po
Giancarlo Meinardi

ITINERARI GEOLOGICI
Bergeggi, dove le Alpi incontrano il mare
Andrea Alliri

AMBIENTE
La punta dell’iceberg. Alterazione degli habitat naturali, perdita di biodiversità,
incontri improbabili tra specie 
e nuove malattie
Valentina Carasso

LE ALPI DEL SOLE
Mondo CAI
Notizie dalle sezioni

La foto di copertina di questo numero di Alpidoc è di Bruno Rosano. Un piccolo omaggio in suo ricordo: un malore improvviso e Bruno a inizio di aprile se n’è andato.
Tre libri, una cartina e una serie di calendari – tutte pubblicazioni dedicate alla Valle Maira – sono il suo prezioso lascito agli appassionati di montagna.

Un mese e mezzo prima, una brutta malattia si era portata via Maria Schneider che, in Valle Maira, dove era arrivata con il marito Andrea (scomparso nel 2004) agli inizi degli anni Ottanta, ha creato una scuola di italiano per tedeschi, animato un centro culturale e gestito un posto tappa con uno stile di accoglienza in precedenza sconosciuto, o per lo meno scarsamente praticato.

Una calamita, i coniugi Schneider, per una moltitudine di germanofoni che grazie a loro hanno scoperto un angolo delle Alpi fatto apposta per soddisfare pulsioni profonde – e assai tedesche – legate a natura selvatica, sentieri solitari, chiese e baite di antica nobiltà, borgate in rovina che generano in chi le osservi con cuore partecipe un misto di tristezza e malinconia.

In un niente la Maira ha dovuto dare l’addio a due personaggi che come pochi altri hanno avuto un peso nel creare la magia di una valle. È vero, la magia è insita nei luoghi, ma se non viene svelata rischia di svaporare.

Maria Schneider e Bruno Rosano – con la loro testimonianza del valore che può avere il senso di appartenenza a un mondo, con la loro capacità di trasmettere l’identità profonda di un tale microcosmo – per la Valle Maira hanno fatto molto più che non cento campagne promozionali orchestrate da un qualche ente di valorizzazione del territorio, con gran dispendio di pagine pubblicitarie, workshop per giornalisti, educational per tour operator, consigli di influencer, storie di instagrammer…

Dall’editoriale di Nanni Villani

 

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