Serata in ricordo di Marchisio Mao e della spedizione Everest 1973
Appuntamento al Nuovo Cinema di Ormea venerdì 12 maggio
Sul sito dell’Associazione Nazionale Arditi Incursori Marina (ANAIM), alla pagina Alla conquista dell’Everest, è possibile trovare una dettagliata ricostruzione di quello storico capitolo della storia dell’alpinismo italiano.
I 16 alpinisti (su un totale di 63 membri della spedizione, ndr) scelti personalmente da Monzino – divisi in quattro cordate – sfruttarono un lieve mutamento delle condizioni atmosferiche per portare l’assalto finale alla vetta.
Il 5 maggio 1973, alle 12.39 ora locale, i colori italiani sventolavano finalmente a quota 8848 metri. Per decisione di Monzino a raggiungere la vetta furono solo le prime due cordate:
- la prima, il 5 maggio con Mirko Minuzzo, Rinaldo Carrel e gli Sherpa Lakpa Tensing e Sambu Tamang;
- la seconda, il 7 maggio con Fabrizio Innamorati, Virginio Epis, Claudio Benedetti e lo Sherpa Sonan Gyaltzen.
Marchisio stesso raccontò quell’avventura molte volte; in particolare nel 2003 a Garessio, in occasione della prima edizione de La Festa della montagna dedicata proprio a quella straordinaria impresa. Un’edizione di grande successo perché grazie al suo aiuto le associazioni garessine organizzatrici riuscirono ad ospitare eccezionalmente Rinaldo Carrel e, l’anno seguente, Achille Compagnoni e le guide del Cervino.
Lo stesso Carrel porterà la propria testimonianza con un contributo video; interverrà inoltre lo scalatore Lorenzo Gariano che nel suo curriculum può annoverare di aver raggiungo la vetta del Lhotse, 8511 metri, la quarta montagna più alta del mondo, e nel 2005 la cima dell’Everest ripercorrendo la via delle spedizioni inglesi di inizio Novecento partendo dal versante tibetano.
Marchisio Mao con Rinaldo Carrel a Garessio nel 2003