Sulle pelli ai tempi della rete
Riflessioni su come chat e applicazioni varie hanno snaturato il modo di andare in montagna. Ma pare che qualche cospiratore abbia iniziato a remare controcorrente…
Lo scialpinismo è sempre stato lo zoccolo duro della nostra sezione.
Ecco perché quando un bel giorno (non ci ricordiamo nemmeno quando) nel mondo scialpinistico irruppe la rete ci sembrò una cosa bellissima?: bollettini nivometeo aggiornati senza uscire di casa, resoconti di gite pubblicati in tempo reale («Lucianeve ha dato 4 stelle, domani andiamo li’ anche noi»); poi arrivarono gli acquisti on-line, con i furbetti che andavano in negozio a misurare gli scarponi per poi acquistarli su internet (ma il grande Mauro Rosso ci neutralizzò rapidamente, cominciando a farsi pagare per farci misurare gli scarponi??).
Intanto nei corsi, complice YouTube, la gara a chi mostrava i video più spettacolari sulle valanghe, toglieva sempre più spazio a discorsi seri su come stare lontani dalle valanghe. E alla fine arrivò Uozzapp?: le chat scialpinistiche spuntarono come funghi, sembrava così facile darsi gli appuntamenti, decidere le mete, scambiarsi qualche foto.
Ma presto, in silenzio, a forza di «Mi fai inserire nella chat di Barbarossa», «Ma no, lascia stare Barbarossa, quella di Odoacre è molto meglio!» ecc., i gruppi iniziarono a crescere a dismisura e il buonsenso a estinguersi come la neve al sole: ormai alla minima proposta di gita una cinquantina di persone, a te per lo più sconosciute, ti spiegano in dettaglio perché non possono venire, e alla fine, per capire se qualcuno dei tuoi vecchi amici è interessato, devi passare il pomeriggio a leggere belinate scritte da perfetti sconosciuti.
E poi il delirio delle foto: dozzine e dozzine di foto (vengono condivise tutte, rigorosamente tutte, anche quelle sfuocate e talvolta anche quelle delle gite in bicicletta?!), fatte da persone che spesso nemmeno conosci, che ti ingolfano il telefono. Peraltro senza nemmeno dirti che gita hanno fatto e come era la neve?!!! Parallelamente su Gulliver e siti analoghi, dove nessuno pubblica più niente su gite nel nostro territorio, si possono trovare relazioni di gite in Giappone: allegria!
Per completare il quadro dovremmo parlarvi delle discussioni senza fine sulle migliori app per scaricare tracce, o monitorare battiti cardiaci, calorie, ore di sonno, ecc., ma preferiamo stendere un velo pietoso.
Pare che in gran segreto stiano formandosi piccoli gruppi di irriducibili, convinti che in montagna si vada per godersi la montagna e non per farsi i selfie: abbandonate in silenzio le chat, si telefonano in segreto per darsi appuntamento e decidere dove andare. Fatta la gita tornano, quatti quatti come erano partiti, e, come carbonari, svaniscono nel nulla fino al prossimo giro di telefonate; pare che facciano gite bellissime e si divertano un sacco, ma non c’è nemmeno una foto disponibile. Possibile che sia vero??!?!
s.p.?
P.S. Dicono che anche bikers e escursionisti comincino a fronteggiare problemi analoghi. Possibile che sia vero??!?!